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I comanche erano i "signori delle
praterie", in sella ai loro cavalli preferiti,
i pony pinto, che inizialmente predavano agli spagnoli
e poi cominciarono ad allevare. Molto combattivi,
facevano frequenti incursioni nei territori degli
europei e degli altri indiani, con un raggio d'azione
che arrivava fino al Messico.
Benché fossero riusciti per più di un
secolo a impedire ai coloni di penetrare nei loro
territori, nel 1875 trattarono la pace con il governo
degli Stati Uniti e furono costretti dai bianchi in
una riserva nell'Oklahoma.
I Comanches erano una popolazione
nomade, che viveva della caccia al bisonte. Abitavano
nei tepee, le tende tradizionali, e la società
era organizzata in gruppi patrilineari. Si vestivano
con pelli di daino e, in inverno, copricapi di pelo,
mentre in guerra portavano un imponente elmetto ricavato
dallo scalpo di un bisonte e provvisto di corna. Sia
le donne sia gli uomini usavano ornarsi di tatuaggi.
Di grande importanza, per la loro religione, erano
le esperienze visionarie, che ricercavano in condizioni
di isolamento e privazione. Era credenza comune che
gli spiriti degli animali favorissero alcuni individui
e venissero in loro aiuto, e che spiriti protettivi
abitassero le rocce e il tuono.
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